Per il periodo Natalizio non potevo che scegliere un affresco a tema.

Il dipinto a fresco con finiture a secco raffigurante la Natività è collocato all’interno di una grotta artificiale in pietra calcareo sedimentaria, realizzata dall’architetto Pellini nel 1878, mentre il dipinto è stato realizzato da Antonio Brighenti nel 1879. Antonio Brighenti è un pittore bergamasco, figlio del pittore Giovanni, ed attivo nella seconda metà dell’800
Il dipinto ha una materia molto compatta, tale da far presupporre la presenza di finiture a secco. Per la realizzazione del dipinto sono stati utilizzati dei cartoni, incisi sulla superficie dell’intonaco fresco a mezzo di chiodo .

L’affresco si trova all’interno del monastero delle Sorelle Povere di Santa Chiara a Lovere BG. Si tratta di una piccola cappella  dedicata alla Natività che ha previsto la riproduzione di una grotta in pietra calcarea dipinta. L’edicola è aperta su tre lati prospiciente il frutteto del monastero

Il pittore ha realizzato il dipinto con una tecnica a fresco con finiture a secco. Il supporto è un intonaco di calce idrata e sabbia di fiume vagliata

Dal punto di vista dello stato di conservazione si rilevava una presenza di umidità da infiltrazione che ha indotto delle cadute di colore, per via dei sali solubili di nitrato trasportati in superficie, si rilevano inoltre dei ritocchi alterati e della ossidazioni superficiali forse dove alla stesura di un fissativo.

Immagine del rilievo grafico dei danni

 

 

Molto interessanti i segni dei cartoni con i quali sono stati realizzati i dipinti. nello specifico i cartoni sono disegni piò o meno puntuali che progettano il dipinto, a dimensioni reali. Questi vengono appoggiati sulla superficie di intonaco fresco predisposta per accogliere l’affresco e, attraverso i cartoni venivano praticate delle incisioni, spesso con un chiodo al fine di lasciare tracce sull’intonaco fresco che fungessero da guida all’esecuzione del dipinto.

Esempi di tracce di chiodo e cartone

 

 

Fasi  di pulitura con rimozione delle ridipinture acriliche dal volto della Madonna che hanno messo in luce tratti pittorici più pregevoli ed i pigmenti originali  utilizzati dal pittore, particolarmente interessante quello utilizzato per il manto blu

 

     

Immagini prima e dopo il restauro

       

Testi e immagini Dott.ssaSilviaConti©RestauroConservativo