Storie di luci e di tenebre … ai sensi dell’art 182 del Dlgs n 42…

Storia semiseria e semi noir del giorno in cui il ministero riconobbe i restauratori:

Il giorno 22 ottobre  dell’anno del Signore 2018 accadde un fatto all’apparenza strano ma che, per i secoli a venire costituirà un evento epocale, a tratti inspiegabile. Studiato dai posteri alla stregua della data dell’eruzione del Vesuvio su Pompei…

È comparso l’elenco dei restauratori!

I primi a non poterci credere furono i restauratori stessi

Tra ansia, sconforto e acredine corrosiva si apprestarono, quel giorno, ad aprire la  pagina a loro dedicata dal sito del MIBAC.

“SCREEEK” La pagina cigolò stridente, erano anni che nessuno toglieva le ragnatele da quel sito! La pagina apparve polverosa e immota come sempre!

Uno spiraglio apparve all’improvviso, dietro il numerino immobile della domanda inviata. “Rooottt” la pietra sepolcrale circolare rotolò lentamente di lato, una varco si aprì. Incredibile a descriversi quello che apparve agli occhi degli increduli restauratori.

Qualche “gnomo” o “folletto”  operoso aveva, nella notte, inserito dei nuovi dati, aveva rimosso i depositi superficiali, alleggerito le croste nere ed inserito i nuovi dati, da non credere!

Agli avventurosi  restauratori arrivati a quel punto comparve una nuova scritta “Esito della domanda”.  Con mani tremanti ed il respiro corto fecero click.

In possesso dei requisiti …. No scusa, in possesso dei requisiti a chi???

A quel punto ebbero luogo le più strane e improbabili manifestazioni dell’animo umano; qualcuno saltò sulla sedia e urlò battendosi il petto come un eroico gorilla della foresta amazzonica, altri si lanciarono dal ponteggio, qualcuno scoppiò in pianto ed altri in risate isteriche, pochi eletti stapparono una bottiglia di esano gran riserva, mentre quelli impreparati si bevvero l’acqua di sciacquatura dei pennelli, solo in veneto avevano la bottiglia di vino pronta all’occorrenza. Ma  la maggior parte rimase attonita, incredula. Avvezzi a secoli di bastonate, come i muli nelle bonifiche pontine, non ci credettero e dovettero chiedere a colleghi, congiunti ed eruditi che cavolo volesse dire “in possesso dei requisiti ai sensi del…”

La maggior parte di loro aveva i requisiti, qualcuno purtroppo no. Il giorno seguente probabilmente tutto sarebbe rimasto come prima ma la sensazione che la prima pietra fosse stata posata per edificare una normativa solida  per una nobile professione rimase in tutti.

E mentre i funzionari ministeriali tremavano all’idea di aver creato nuovi mostri, emancipandoli dalla servitù della gleba, iniziò la festa e finalmente comparve il sole

 

Testi e immagini

Silvia ContiRestauroConservativo

6 commenti
  1. Carmen
    Carmen dice:

    Una descrizione degna di commedia alla italiana ! Del resto in Italia è tutto cosi.
    Quello che non capisco, a parte qualcuno che non ha avuto validi i requisiti e non potrà lavorare in proprio ma potrà essere dipendente di altre imprese; cosa cambia ?

    Rispondi
    • Silvia
      Silvia dice:

      Grazie Carmen,
      cosa cambierà, ancora non è facile da comprendere. Penso che chi non ha avuto i requisiti potrà acquisirli in futuro. Chi ha sempre lavorato in ogni caso potrà continuare a farlo, magari con regole diverse.
      Ma il fatto che ora ufficialmente “esiste” la categoria dei restauratori è un dato senza dubbio positivo

  2. Roberto
    Roberto dice:

    Eh si, Silvia il lavoro non è concluso. Ma come dici tu il primo mattone, o una grossa pie tra😂 è stata sistemata. Speriamo innanzi tutto che come regalo di Natale arrivi l’elenco.😜

    Rispondi
    • Silvia
      Silvia dice:

      Grazie Roberto 😁 … non mi dire che conosci il resto della storia, sennò non mi diverto 😂😂

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