I Restauratori e la sindrome di Paperino
Habemus elenco restauratori Italiani?
Schhhhhh!!!!
Zitti, forse si, ma parlate a bassa voce … scaramanzia, trepidazione, ansia e, si, anche paura
Una voce semi ufficiale si è levata dalla social selva… arriva, è in arrivo. L’angelo annunciante annuncia l’annunciazione: “…, è con grande orgoglio che comunichiamo, … una data storica per i beni culturali italiani!” Hoooo!
In questi giorni di comunicazioni a mezza voce, mezzo social e mezzo pieno e mezzo vuoto …pare che la commissione abbia concluso i lavori per la selezione della disciplina transitoria per la qualifica di restauratore. Beh si transitoria, transitoria … e non stiamo a pensare in che senso “transitoria”, lasciate stare va, che ci si fa solo del male!
Comunque siamo tutti felici, siamo trepidanti e increduli
La notizia è piccante!
E manco a dirlo ecco affiorare in noi restauratori la sindrome di Paperino. Si perché noi restauratori siamo Paperino. Il personaggio di Walt Disney è dentro di noi. Come lui abbiamo un sacco di cugini fortunati, tanti Gastone, che fanno dei bei lavori tutelati e remunerati e poi ci siamo noi, che facciamo il lavoro più bello del mondo ma siamo lievemente sfortunati , un poco insicuri, qualche volte ridicoli e spesso squinternati
Tornando ai fatti la sindrome si è manifestata non appena comparsa l’ufficiosa officiante notizia: 6300 restauratori. 6300? Ma i conti non tornano! le domande erano almeno il doppio. Ecco lo sapevo hanno silurato un sacco di gente e certamente ci sarò anch’io, certo, con la sfortuna che mi ritrovo non può che essere così. Avranno perso i miei allegati oppure avrò sbagliato a caricarli. Certo avrò sbagliato qualcosa!
L’ansia e le notizie si rincorrono, si aggiungono dettagli, ho sentito una collega … è stata contattata, ma i venti giorni previsti per legge? Ci saranno i tempi del ricorso, ma è ufficiale? Daremo battaglia, ho già sentito il mio avvocato, cambio lavoro vado alle Maldive a levigare le tavole da surf… e così via in una crescente insicurezza. Quella di chi non sa cosa sia avere tutele, di chi si ritrova sempre dalla parte sbagliata
Una sola frase, commissari giudicanti: abbiate pietà di noi, i nostri nervi sono stati messi alla prova come quelli di un ostaggio nel deserto. Non vi è più nulla da spremere, le surrenali ce le siamo strizzate da mò e forse non facciamo più neanche ridere. Se date una notizia che sia quella vera. Altrimenti lasciateci camminare sul nostro filo, nella nostra traballante insicurezza. Il nostro lavoro è la nostra vita e se non potete darci la rete di sicurezza quantomeno abbiate la bontà di non farci perdere l’equilibrio.
Testi
SilviaContiRestauroConservativo
Immagine di Paperino tratta da Wikipedia