Virus e restauro

CO-VID 19,  restauro e cavoli a merenda!

Oggi desidero aggiungere un mio pensiero  all’attuale situazione italiana, quella lombarda in particolare. Il contingente problema legato alla diffusione dell’epidemia virale del virulento virus, che si è introdotto con prepotenza nei nostri pensieri  e ha fatto breccia nelle nostre ansie, penso con tristezza alle ricadute su economia e lavoro  e, come sempre raffronto il tutto al nostro mirabolante  mondo del restauro.

Penso alla mia regione a quell’incredibile città che è Milano, capace di ricrearsi sempre e, da sola, trascinare le sorti di un intero e squinternato paese, sulle proprie spalle larghe fatte di  lavoro, poche scuse e tanta abnegazione. Milano non permetterà che tutto quanto venga rovinato dall’impropria gestione di un evento improbabile ma possibile!

e per noi restauratori? Noi restauratori continuiamo a lavorare, nelle chiese più vuote, nei cantieri all’aperto, abbiamo qualche timore, applichiamo regole e restrizioni ma capita persino di trovare parcheggio sotto al ponteggio.

Certo per noi che siamo abituati a rimuovere i depositi di polvere da sopra i cornicioni, che se ne stavano li dal 1560 e potrebbero contenere le spore della peste  del 1630, che entriamo come astronauti nelle celle campanarie dove nidificano i piccioni con tute di carta spaziale e mascherine di carnevale, che rimuoviamo ragnatele nere come la pece. Ecco per noi tutto quanto sta accadendo ha un non so che di  “casalingo” , un sentore di vaga normalità. Nel senso che per noi arrivare a casa e spogliarsi sull’uscio per non introdurre “schifezze”, costruire ponti sanitari tra la porta d’ingresso, la lavatrice e la doccia è cosa da tutti i giorni. Mangiare in posti improbabili e sviluppare anticorpi grandi come lontre pure. (vedi articolo “I restauratori e il cibo”)

Tutto piuttosto normale per noi … se vi fosse bisogno di qualche dritta, contateci!

Il dato incredibile è che sono calati drasticamente i pensionati in osservazione ai cantieri, e quasi ci fa tristezza, vorremmo andarli a chiamare e dire: ” ci manca tanto la vostra opinione”!   In definitiva ciò che manca è la tranquillità del contatto umano

E mentre confido nell’incrollabile razionalità del nord Italia spero che tutto si traduca in utile lezione e  ci aiuti a scegliere in futuro governanti e dirigenti esattamente come se scegliessimo un manager aziendale. Poca apparenza  e tanta competenza!

Testi e immagini

SilviaConti  RestauroConservativo

 

6 commenti
  1. Alessia
    Alessia dice:

    Cara Silvia, purtroppo il nostro problema non sono solo i governanti, siamo noi, noi che ci facciamo prendere dall’ansia e dall’isteria, ma che nello stesso tempo siamo incoscienti e sordi alle esigenze della collettività, ed invece di seguire i protocolli istituiti per il nostro bene, da bravi italiani medi e mediocri, ce ne freghiamo delle regole del vivere civile e del buonsenso e facciamo come ci pare in barba al virus che si diffonde.

    Rispondi
    • Silvia
      Silvia dice:

      Grazie Alessia, credo che vi siano molte sfaccettature da analizzare, ognuno ha una parte di responsabilità, questo è certo ed è importante razionalizzare. Ma è innegabile che molte scelte … in prima battuta minimizzanti e poi enfatizzanti, creino infiniti disagi

  2. Veronique de Landerset
    Veronique de Landerset dice:

    Bellissimo, mi ci ritrovo a spolverare polvere secolare piene di strani virus 🦠, Senza parlare di ragnatele et pulce dei piccioni 🤣

    Rispondi

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